Hai mai sentito parlare dell’arte dello Shibari? Nei romance di Follie Letterarie se ne accenna brevemente, ma oggi puoi fare una full immersion, perché abbiamo intervistato Leon, un maestro di Shibari. Vieni a scoprire questo mondo.
Ti presento Leon, maestro di Shibari
E:Leon, grazie di essere qui a nome mio e delle lettrici di Follie Letterarie e di aver accettato di rispondere alle nostre domande. Vorrei cominciare parlando di te, ti andrebbe di presentarti alle nostre lettrici?
L:Ciao sono Leon, sono nell’ambiente BDSM da più di 10 anni, pratico l’arte delle corde e avrò il piacere di rispondere a qualsiasi tua domanda.
E: Cominciamo facendo chiarezza sui termini: Shibari, kinbaku, nawashi, ukete, bondage. Che cosa significano? Ci puoi raccontare un po’ la storia di questa disciplina che se non erro, vede le sue origini nel lontano Giappone?
L:Shibari significa legare, kinbaku invece è una legatura in stile giapponese erotica.
Alla fine le due parole sono simili, però kinbaku ha una connotazione erotica.
Nawashi invece sono i maestri delle corde e sono le persone che hanno le competenze per usare le corde.
Ukete è la persona che subisce le corde, la parola non ha genere e numero quindi se volessimo tradurre si può usare “Bunny” o “model”, ma “Bunny” è in assoluto il più usato.
Bondage fa parte del BDSM, sta a indicare tutte quelle pratiche di deprivazione sensoriale che hanno a che fare più che altro col discorso del movimento come: manette, corde, catene, corsetti, tutte cose che limitano il movimento.
Le origini dello Shibari
E: Invece parlando delle origini?
L: Il padre, chiamiamolo così, del kinbaku/shibari si chiama Ito Seiyu ed è colui che ha creato questa arte della sofferenza.
All’epoca era comunque visto come pervertito, è stato addirittura espulso dall’università.
Nonostante ciò intorno a lui si era radunate persone che hanno portato avanti questa pratica dato che non c’era all’epoca una scuola, è nato tutto così, quasi per caso.
E:La disciplina della legatura si compone di tecnica, estetica, comunicazione, fiducia. Come si mescolano insieme tutti questi fattori? C’è posto anche per il dolore?
L: Tutte queste cose sono unite, compreso il dolore e il piacere, sono sensazioni che quando fai corde le senti tutte quante, non c’è un’emozione in più o in meno, fanno tutte parte della stessa sensazione, sono quasi inglobate.
E:Cosa consiglieresti alle mie lettrici che vorrebbero provare questa esperienza? Come riconoscere chi ha fatto corsi e ha studiato, da chi invece si improvvisa in questa disciplina?
L: Prima di tutto se una persona vuole provare a fare corde, nel tuo caso le tue lettrici, io consiglierei di viverle a pieno fin dall’inizio, nel senso chiudere gli occhi e “ascoltare le corde” che passano lungo le mani, lungo il corpo e che ti procurano tante sensazioni.
Questo include anche l’aftercare che è la parte finale, “le coccole” diciamo dopo la sofferenza, le coccole, abbracci, carezze.
E: Parlando di aftercare ci leghiamo alla prossima domanda: disciplina della legatura e BDSM, sono collegati? Già un punto in comune l’abbiamo trovato nell’aftercare, sono legati o viaggiano su binari separati?
L: Si sono legati, la disciplina della legatura fa parte del BDSM.
Shibari e sicurezza
E: Anche questa disciplina come il BDSM non esula dalla sicurezza. Quali sono le misure che vengono adottate? Si fa uso delle parole di sicurezza?
L: Le misure di sicurezza sono in genere parole, come “rosso”, che indica l’interruzione immediata di ciò che si sta facendo, oppure il giallo, che indica che c’è qualcosa, una sensazione o un qualcosa che non va bene e bisogna farlo sapere.
Chiaro, se non c’è la possibilità di usare queste parole si ricorre ai gesti che si concordano all’inizio prima di cominciare a giocare.
E: Avete le forbici, in caso di problematiche?
L: Sì abbiamo le forbici nel caso la persona stia male improvvisamente o si creino situazioni pericolose.
E. Anche la legatura, così come il BDSM prevede la fase preliminare di contrattazione?
L: Sì c’è la fase di contrattazione dove si decide ciò che si vuole vivere, che può andare da una legatura semplice a una magari una più complessa che comprende anche del dolore.
Shibari e i vari tipi di legature
E: Quindi ci sono più livelli di legature?
L: Sì ci sono quattro livelli di legature.
La prima è tecnica, perché vengono usati nodi tecnici, non c’è l’avvicinamento dei corpi e le corde non passano nei genitali né nelle zone erogene.
Poi c’è la legatura emozionale, in pratica la persona è più vicina quindi si sente di più il respiro e si fanno passare le corde sulle zone erogene.
La terza è quella sessuale, in cui le corde passano vicino ai genitali, mentre l’ultima è quella diciamo “porno” perché è quella che interessa i genitali fino ad arrivare anche all’orgasmo.
E:Chiaramente non parliamo semplicemente di avvolgere una corda attorno a una persona disegnando motivi sulla pelle, ma dietro quella legatura c’è molto altro. Quali sono le sensazioni che entrano in gioco fra chi lega e chi viene legato? Che tipo di dialoga si instaura?
L: Allora il dialogo si instaura sempre e fin dall’inizio attraverso corde, sguardo, tatto, respiro ecc…
Tutte queste componenti fanno sì che si crei il dialogo in una legatura, anche con una persona sconosciuta.
La prima corda non si scorda mai!
E:Una volta ho letto che in base alla reazione alla prima corda capisci molto dell’altra persona: se ti si concede, se ha paura, se vuole scappare, se è eccitata. È vero?
L: Si si, è vero.
Può succedere ad esempio che durante un play party si vada a legare una persona che vuole provare, e lo vedi subito se è trasportata o meno, se è meno rigida col corpo, si lascia trasportare.
Una persona che comunque ha paura rimane con gli occhi aperti, controlla tutto i tuoi movimenti, invece una persona che la vive appieno e gli piace, si lascia andare e lo vedi che chiude gli occhi, come in una sorta di completo abbandono.
E:Quali sono le reazioni emotive più disparate a cui può dar vita una legatura e a cui tu hai assistito?
L: Allora può capitare di provare nausea, o di svenire, perché comunque può capitare una variazione di pressione nel corpo che può provocare la perdita dei sensi.
Si può arrivare al sub-space, perché con la legatura va in circolo l’adrenalina e la persona è molto carica.
Quando è sospesa, possono andare in circolo molte endorfine e giungere al sub-space, quindi il soggetto si distacca dalla realtà si sente nel suo mondo, per cui potresti non capire se c’è qualche problema, quindi può essere pericoloso.
Shibari solo per gli uomini?
E:Ma sono solo gli uomini che legano?
L: Assolutamente no, ci sono delle bravissime rigger anche a livello internazionale. Nonostante sia più comune vedere gli uomini, ci sono anche molte donne che legano
E: Terminiamo con l’ultima domanda: vorresti aggiungere qualcosa per le mie lettrici?
L: Quello che posso dire è che le corde regalano tante sensazioni belle e quindi secondo me sono da provare.
Sicuramente è una sensazione che ti può portare a conoscere aspetti inesplorati, perché ti lasci andare a una sensazione di abbandono che molte persone non hanno neanche mai provato e forse non riescono neanche a immaginare.
Io la consiglio come pratica e spero di esservi stato d’aiuto.
E: Grazie mille, Leon! Questo mondo delle corde affascina me e credo anche le mie lettrici, grazie ancora per l’opportunità.
Si ringrazia il club privé “Il tempio” per la location e la preziosa collaborazione.
Visita il sito del club
LEGGI I LIBRI
Ora tocca a te. Ti ho incuriosito? Spero che questa intervista ti sia piaciuta. Condividila sui tuoi profili social! Grazie per la tua attenzione e a presto!
Lascia un commento