A te, che hai fatto della scrittura la chiave per evadere dalla quotidianità, il sale della tua esistenza, l’alternativa alle sedute psicoanalitiche, dedico questa “pillola” archeologica sulla scrittura e le sue (lontane) origini.
Ti sei mai chiesto dove e perché è nata la scrittura? Continua a leggere e lo scoprirai.
Dove nasce la Scrittura
Oggi scrivere per qualcuno rappresenta un lavoro, per altri un intimo passatempo, per altri ancora una vera propria terapia contro il male di vivere, una fuga da una realtà che avvizzisce gli animi.
Ma quando e come si è cominciato a scrivere?
La scrittura è nata nell’antica regione della Mesopotamia chiamata Sumer, corrispondente oggi grosso modo all’Iraq meridionale; in quella terra politicamente instabile dove oggi risuonano bombe e guerriglie, millenni fa nasceva la civiltà, la Storia con la S maiuscola.
La Scrittura è un’esigenza
Persona pratiche i Sumeri, perchè l’input non nacque da impulsi spirituali o ideologici, ma dalla necessità tutta pratica del controllo e della registrazione dei beni da cui dipendeva la sussistenza della famiglia e della comunità.
Anche la scrittura ha la sua preistoria che si traduceva in pedine d’argilla diffuse nei contesti archeologici fin dal II millennio: cilindretti, coni, tetraedri. I Sumeri le avevano suddivise in calculi e tituli, dove i calculi rappresentavano i numeri e i tituli identificano la classe dei beni oggetto delle operazioni di scambio. Un esempio? Il disco con croce incisa corrispondeva alla pecora.
Nel periodo protorubano ormai le pedine venivano utilizzate nelle registrazioni contabili delle entrate e uscite ( i Sumeri erano molto avanti, pensa che parliamo all’incirca del 3300 a.C), e per evitare che qualcuno facesse il furbetto, si pensò bene di sigillarle dentro una bulla di terracotta imprimendovi sulla parete il contenuto.
Da qui il passo fu facile: la bulla ad un certo punto si ruppe e divenne tavoletta sulla quale, con lo stilo, vennero impresse le forme stilizzate corrispondenti ai beni e alle loro quantità. Le tavolette ci parlano ( o perlomeno ci provano, perché non è così facile interpretare tutti i segni) di operazioni relative al bestiame, alla lavorazione dei metalli, al tessile, tutti settori importantissimi dell’economia protourbana.
Alla Scrittura dai del Lei
Il processo è a questo punto ormai avviato seppur richiederà ancora tempo, durante il quale avrà luogo l’astrazione grafica e semantica dei segni che arriveranno a esprimere non più una parola, bensì una sillaba, in modo tale da poter comporre vocaboli e relazionarsi grammaticalmente. Si può parlare finalmente di scrittura solo verso il 2300 a.C.
Forse abbiamo tolto un po’ di poesia a un mezzo di comunicazione dalle sfaccettature infinite, ma al di là dell’input contabile che lo ha generato, parliamo di un’anziana signora con cinquemila anni di storia e tantissime cose da raccontare, che non si fermerà mai, nonostante Twitter ci provi con i suoi 140 caratteri limite.
Confido in voi scrittori, appassionati e professionisti, affinché la teniate in vita, elegante, corretta e sempre emozionante.
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